Nell’ultimo ventennio i gusti alimentari dei consumatori che hanno caratterizzato la nostra società hanno subito delle variazioni orientando sempre più i consumi verso prodotti freschi e naturali. La globalizzazione ha avuto ripercussioni anche sull’introduzione di abitudini e specialità culinarie da altri Paesi che innalzando il consumo di prodotti ittici e di pesce crudo. Tuttavia è bene sapere che recenti studi hanno dimostrato la presenza di batteri dei vibrioni nei frutti di mare. Questa causa potrebbe dipendere dal cambiamento climatico. Tali ripercussioni potrebbero avere impatto su larga scala a discapito della sicurezza alimentare. Le recenti valutazioni degli esperti, hanno evidenziato un possibile aumento di questi batteri soprattutto nelle acque con bassa salinità, per via dell’aumento del riscaldamento delle coste e del fenomeno delle ondate di calore.

Ma cosa sono i vibrioni?

I vibrioni sono dei batteri che vivono nelle acque marine e nelle zone salmastre, che possono attaccare sia i pesci che i frutti di mare. Il consumo di alimenti crudi o poco cotti potrebbe portare ad un’infezione da vibrione. Le infezioni hanno scala che può andare da casi lievi dove si riscontra vomito, nausea, dolori addominali e infezione gastrointestinale, sino a quelle più gravi dove può verificarsi addirittura la setticemia.

Di fondamentale importanza è che gli operatori ittici mantengano la catena del freddo durante la lavorazione, il trasporto e la conservazione.

Ma non allarmatevi, come associazione dei consumatori abbiamo stilato un breve vademecum per acquistare o consumare tali alimenti in tranquillità:

  • Verificare o richiedere sempre il luogo di provenienza del prodotto e la filiera,
  • Valutare il rapporto qualità / prezzo,
  • Monitorare la data di conservazione e di scadenza,
  • Segnalare alle autorità competenti eventuali difformità,

 “Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Calabria con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M. 6 maggio 2022″,