Roma, 16/03/2022 – L’Esecutivo guidato da Mario Draghi è al lavoro su un nuovo decreto – il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi domani – che abbassi il costo della benzina e delle bollette energetiche.
“Probabilmente – secondo gli ultimi rumors – le risorse introdotte per calmierare e rateizzare le bollette e tagliare il prezzo della benzina arriveranno dall’extra gettito IVA e da possibili interventi sugli extraprofitti delle aziende dei settori di interesse: in particolare però per quelli sugli extraprofitti delle imprese energetiche bisognerà aspettare l’ok del Consiglio Ue che si riunirà la prossima settimana, in modo da avere risorse aggiuntive disponibili e verificare la possibilità di un tetto al prezzo del gas”, ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci. Per fare questo servirà necessariamente uno scostamento di bilancio che Palazzo Chigi però, per mezzo della Sottosegretaria del Mef Cecilia Guerra, ha già smentito.
“Resta da capire per quanto tempo le risorse messe a disposizione riusciranno a far risparmiare ad automobilisti e autotrasportatori i 15 centesimi al litro ipotizzati ieri mattina dal Governo. Una soluzione simile a quella presa dalla Francia e da molti altri paesi europei meno esposti rispetto all’Italia. Resta da capire se i 400 milioni stimati di extragettito Iva da benzina e diesel saranno sufficienti a risolvere il problema e venire incontro ai consumatori e ai loro portafogli per una misura che comunque costerà intorno ai 1,5 miliardi di euro” ha proseguito Nesci.
“Il primo pensiero comune tra i consumatori che si spostano in auto e che in questi giorni fanno la fila alla pompa di benzina riscontrando un’impennata pazzesca dei prezzi è che questo provvedimento può suonare come una ennesima presa in giro. Su energia e benzina non può bastare una mancetta – continua Nesci – servono subito degli interventi strutturali in grado di durare nel tempo e far risparmiare gli italiani. Ancora oggi ci ritroviamo a pagare accise impossibili: basti pensare che su un litro di benzina il 55% del costo totale va a finire in tributi diretti e indiretti. Questo significa che più della metà del prezzo finale del carburante è composto da accise e tasse. L’Italia è il terzo paese in Europa per l’incidenza delle accise sul costo del carburante. L’azzeramento di tutte le accise varrebbe circa 30 miliardi di euro, cifra per cui è impossibile trovare tutte le coperture, questo gli italiani lo sanno bene. Quello del taglio delle accise è un mantra che i governi degli ultimi anni hanno sempre promesso ma nei fatti poi nessuno è mai intervenuto. È giusto colpire chi specula ma giù le mani dalle tasche degli italiani, ha concluso Nesci.