Nella campagna di comunicazione l’Antitrust pone l’attenzione sui diritti dei consumatori e sulle pratiche commerciali scorrette dove gli stessi possono incappare. Come? Attraverso la realizzazione di un sito internet. Il progetto è finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e terminerà a settembre 2021. La campagna di comunicazione prevede anche roadshow e incontri formativi per i giovani consumatori e le PMI.
L’idea progettuale nasce per festeggiare i 30 anni di attività partita con una comunicazione proprio per i consumatori ed i loro diritti da rivendicare. Filo conduttore l’hashtag #convienesaperlo, proprio per sottolineare l’importanza dell’essere a conoscenza dei propri diritti da tutelare.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tutela i consumatori rispetto a pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie e pubblicità ingannevole. Bella e lodevole iniziativa dunque!
Ma cosa si nasconde nel web e in quali insidie ci possiamo imbattere?
In una società globalizzata e moderna, quale quella attuale, è molto facile che i cittadini/consumatori possano diventare invisibili rispetto alle normali prassi di acquisto on-line e inciampare nelle insidie che il web nasconde.
Indubbiamente, una delle comodità che Internet offre è l’accesso immediato ad ogni tipo di informazione, da qualsiasi luogo, con i nostri smartphone.
Il World Wide Web ha cambiato il modo di lavorare di tanti “negozi fisici”, traslandoli sulla rete e garantendogli una buona fetta di mercato.
La crescita dei mercati online ha avuto ripercussioni sicuramente positive nei modi in cui le persone consumano, ampliando i livelli di comodità e sicurezza.
Pertanto, con l’e-commerce, il rapporto tra venditore e consumatore muta notevolmente, svolgendosi in uno spazio virtuale, che rende difficile l’instaurazione di un rapporto fiduciario.
Il quadro si complica se si considerano i “furbetti” che riescono ad intromettersi in questa contrattazione, con intenti non sempre chiari e pacifici.
Infatti, le transazioni on-line aprono lo scenario a nuove forme di crimine, come il furto dei codici delle carte di credito oppure la violazione all’accesso e all’uso dei dati sensibili.