Calabria, 16/06/2020 – “Quella dei rifiuti è diventata una vera e propria piaga in tutta la regione. Continue, infatti, sono le segnalazioni che ci pervengono con riferimento all’abbandono selvaggio dell’immondizia con il conseguente cattivo odore che si sprigiona all’interno dei quartieri vittime dei cosiddetti furbetti della spazzatura – scrive in una nota il Commissario dell’U.Di.Con. Calabria Nico Iamundo – la gestione del ciclo dei rifiuti in Calabria è un’emergenza. Lo è ormai da decenni, a causa dell’assenza di programmazione e di scelte realmente strategiche da parte della Regione sul fronte dell’impiantistica. Con l’estate alle porte lo scenario è ancora più preoccupante, come opportunamente denunciato dall’ U.Di.Con. in diverse occasioni. Una situazione letteralmente esplosiva che ormai coinvolge tutto il territorio regionale, da Reggio Calabria a Cosenza, da Vibo a Crotone. Un tema così delicato e rilevante non può essere affrontato attraverso soluzioni tampone e vivendo alla giornata.
Serviva e serve una visione di lungo respiro, che muova dalla consapevolezza che il ciclo dei rifiuti ha bisogno di una politica che guardi innanzitutto alla necessità di un’implementazione della dotazione impiantistica su scala regionale. Tutto questo finora non è accaduto. Da troppi anni si sono rincorsi i problemi cercando, con risultati tutt’altro che egregi, di mettere qualche toppa, semplicemente spostando qua e là il trasferimento dei rifiuti, ovviamente con un aggravio di costi. Nessuna pianificazione, nessuna seria programmazione, nessuna idea effettivamente lungimirante. Anche i pericoli per la salute pubblica non sono da sottovalutare – continua Iamundo – e per questo chiediamo interventi tempestivi e concreti specie davanti ad ospedali, scuole, centri commerciali, parchi pubblici e aree residenziali. La Calabria rischia di diventare una maleodorante discarica a cielo aperto, con forti rischi per la salute dei cittadini, invito anche la popolazione a non abbandonare i rifiuti in strada. Chiediamo una sterilizzazione dei cassonetti e delle aree circostanti per scongiurare la proliferazione degli animali e delle loro feci che portano malattie. Se i rifiuti macerano sotto il sole con le alte temperature, costituiscono un serio rischio per la salute legato alla proliferazione di germi e parassiti con la possibilità di diffusione di malattie infettive attraverso contatto diretto o indiretto tramite gli insetti e soprattutto entrando in contatto con gli escrementi di uccelli e roditori. Appare chiaro che c’è un problema di gestione del ciclo dei rifiuti che coinvolge più Istituzioni, Comuni e Regione ed è arrivato il momento di risolverli superando odiose diatribe di scarico di competenze. Oltre al rischio igienico e sanitario – conclude Iamundo – c’è anche quello legato al pericolo di incendi che sprigionano sostanze molto tossiche per la salute dei cittadini. Per questi motivi chiediamo di avviare un tavolo di lavoro permanente per discutere sulle tematiche e per avviare opere di sensibilizzazione territoriale”.