Una situazione a rischio per la qualità dell’ambiente e per la salute dei residenti – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – i 20 comuni cosentini interessati non possono continuare a vivere con il pericolo di essere privati di un depuratore delle acque reflue fognarie. Circostanza di per sé grave a cui si aggiungerebbe la beffa di dover pagare un servizio che non c’è. E’ il caso di ricordare che il Consorzio Valle Crati, con centinaia di migliaia di residenti, a cui si aggiungono nel periodo estivo decine di migliaia di turisti, è una comunità più che popolosa, circostanza che rende irrimandabile un concreto impegno per la risoluzione del problema. Da due mesi gli operai dell’impianto di depurazione non percepiscono lo stipendio ed il Comune di Cosenza (ente capofila del Consorzio) vanta ritardi di un anno nei pagamenti delle quote spettanti.Nella malaugurata ipotesi – continua Nesci – che la minaccia di sospensione del servizio si avverasse, avrebbe ripercussioni gravissime, come la GE.KO. stessa dichiara: non permetterà di svolgere gli essenziali servizi connessi all’attività depurativa quali: smaltimento dei fanghi, fornitura elettrica, acquisto reagenti chimici. Circostanza che determinerà a breve il malfunzionamento degli impianti e il mancato rispetto degli standard qualitativi previsti dalla legge con gravissimo danno ambientale. Un plauso va rivolto all’eccellente lavoro delle maestranze della GE.KO. che fino ad oggi hanno assicurato il regolare funzionamento dell’impianto nonostante la mancata riscossione della retribuzione per due mesi. Adesso – prosegue Nesci – bisogna scongiurare il rischio di uno stop del ciclo di depurazione, dei possibili licenziamenti e le conseguenti ricadute su tutto il sistema, con un occhio più che attento alla protezione ed alla salvaguardia dell’ambiente. Non è accettabile che sui lavoratori dell’azienda gestore, e sui cittadini vengano scaricate le responsabilità amministrative che riguardano i rapporti in essere tra Comuni, Provincia di Cosenza e Regione Calabria.
I lavoratori svolgono un servizio pubblico a tutela dell’ambiente e dei cittadini e devono essere messi nelle condizioni di farlo con la massima serenità. Chiediamo – conclude Nesci – che il problema sottoposto all’attenzione delle Istituzioni, ai vertici della GE.KO. ed al Sindaco di Cosenza, sia esaminato con la dovuta celerità e si provveda ad individuare tutte le soluzioni finanziarie possibili e necessarie per scongiurare il blocco dell’attività dell’impianto di depurazione. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti e che la questione in essere possa essere risolta nel più breve tempo possibile”.